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INDIA respirare. colori. a piedi scalzi

PHOTOGRAPHS | INFOS

i note !

Ferrara, Palazzo Tassoni, 10 – 28 Maggio 2010

L'esposizione, una collettiva formata dai ragazzi che hanno preso parte al progetto trans-urban 2010, è stata pensata e voluta in primo luogo per poter dare visibilità all'ottimo lavoro fotografico prodotto durante le due settimane di viaggio in India e, soprattutto, per l'esigenza di raccontare attraverso le fotografie ciò che a tutti noi è rimasto nel cuore di questo lontano paese che abbiamo, anche se per poco, potuto toccare e respirare.

Attraverso i ritratti delle persone, i colorati panorami metropolitani e naturalistici, attraverso le immagini di templi e dei piccoli altari che ovunque creano luoghi di culto e di introspezione, attraverso le fotografie dell'architettura indiana – oggetto di studio nei workshop quotidiani – e dei tanti piccoli spot sui diversi usi e i colorati costumi del popolo indiano, abbiamo creato un percorso libero, una sorta di immersione casuale nel caotico intreccio della vita indiana, provando a rendere sinesteticamente i colori e gli inebrianti odori che in ogni dove e in ogni momento rapiscono i sensi, i sapori delle sue strabilianti spezie e il frastuono continuo della vita. Ma soprattutto abbiamo cercato di trasmettere attraverso ogni immagine la delicata e profonda purezza di ogni singola persona che abbiamo incontrato, che ci raccontava, attraverso i suoi gesti e i suoi occhi, la gioia evidente di essere povero o meno povero, giovane o vecchio, di abitare in una casa o una baracca o in strada – intere famiglie vivono sui marciapiedi delle città – o semplicemente di stare con gli altri, di essere esseri umani fra altri esseri umani. Ci è parso che solo questo contasse. La gioia di aver capito che l'uomo è quello che è, più di quello che ha.

La selezione delle fotografie, che ho curato personalmente, tiene conto di due aspetti: l'uno è appunto la creazione di uno spazio eterogeneo e ricco di sfaccettature, un piccolo Panottico su quello che è stato il nostro viaggio, mentre l'altro aspetto di assoluta rilevanza è la presentazione dell'architettura Indiana.
L'allestimento della mostra poi, raccoglie e ingloba l'idea di fondo giocando sulla naturalità dell'India utilizzando fili di lana colorati a formare una stretta maglia di colori che pervade l'intera stanza espositiva, inserendo lo spettatore all'interno di una realtà caotica e colorata ma allo stesso tempo rilassante e di ampio respiro.


Mattia Candiotti,

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